RETINOPATIE, MACULOPATIE, GLAUCOMA

Cosa sono le retinopatie, le maculopatie e il glaucoma?

La retina è un tessuto nervoso che riveste il fondo dell’occhio e serve a registrare le immagini che saranno poi inviate al cervello. L’immagine viene catturata da particolari cellule nervose chiamate fotorecettori. La macula è la parte centrale e funzionalmente più importante della retina, che viene utilizzata per la visione distinta e per la lettura, ed è in grado di discriminare i dettagli delle immagini che osserviamo. Ciò spiega perché le malattie della macula hanno un immediato effetto negativo sulla funzione visiva.
Le retinopatie sono patologie che si manifestano con sintomi differenti a seconda della parte di retina colpita. Le malattie che interessano la retina centrale, dette maculopatie, provocano una riduzione del visus, mentre le malattie della retina periferica alterano in genere il campo visivo, riducendo la visione laterale. Alcune retinopatie sono di tipo congenito, presenti cioè sin dalla nascita, ereditate dai genitori per anomalie genetiche, o causate da infezioni contratte durante la gravidanza. Le maculopatie acquisite invece insorgono dopo la nascita per molteplici cause quali traumi, radiazioni ultraviolette o severe infezioni.
La retina può andare incontro a scollamento (fori o rotture) che possono essere arginate se diagnosticate tempestivamente o anche a distacco, nei confronti del quale è necessario agire chirurgicamente con urgenza.
La maculopatia più diffusa nel modo è la AMD (Age-related Macular Degeneration),
legata all’avanzamento dell’età: questa può essere di due tipi: secca o umida. Nella maculopatia non essudativa (secca) sulla retina appaiono accumuli cellulari chiamate drusen, nella maculopatia essudativa (umida) sono inoltre presenti anche nuovi vasi sotto al tessuto retinico.
Il glaucoma procura la progressiva riduzione del visus (capacità visiva) per l’aumento della pressione interna dell’occhio a causa dell’accumulo di umore acqueo. L’umore acqueo è un liquido simile all’acqua, prodotto nella parte anteriore dell’occhio per dare consistenza al bulbo oculare. Il rapporto equilibrato tra la quantità di umore acqueo prodotto e quello eliminato deve mantenere una pressione costante all’interno dell’occhio per evitare un ipertono, cioè un aumento di pressione dell’occhio, che provoca sofferenza delle fibre nervose che convergono nel nervo ottico e una riduzione della capacità visiva che in genere interessa inizialmente le parti periferiche del campo visivo e poi progressivamente le altre.

In che modo posso curare retinopatie, maculopatie e glaucoma?

Il trattamento dipende dalla patologia. L’evoluzione delle patologie che colpiscono la retina, testimone e vittima di processi metabolici differenti, può essere rallentata tramite un intervento clinico mirato a controllarne i fattori di rischio, come l’ipertensione arteriosa, il diabete e l’ipercolesterolemia. La ricerca ha individuato correlazioni importanti con la predisposizione genetica, l’invecchiamento, lo stile di vita e l’alimentazione. Negli ultimi anni sono stati messi a punto e sperimentati numerosi farmaci molto promettenti per il controllo della pressione oculare nei pazienti con glaucoma.
Le consulenze retiniche in SERI Lugano sono molto approfondite, per fornire un quadro completo della patologia alla luce delle ricerche attuali, dei precedenti interventi clinici e sempre volte all’ottimizzazione della capacità visiva in modo non invasivo, agendo anche sui fattori metabolici e sullo stile di vita del paziente e avvalendosi della PBM (PhotoBioModulation). La fotobiomodulazione dei mitocondri delle cellule retiniche ha infatti portato a riscontri clinici importanti nei pazienti affetti da maculopatia senile di tipo secco, confermati anche da pubblicazioni scientifiche che hanno visto la collaborazione del Dr. Pinelli e dello Switzerland Eye Research Institute con colleghi e istituzioni di fama internazionale. Una nutraceutica mirata consente nella maggior parte dei casi di riportare la maculopatia da umida a secca, per poterla poi trattare con la fotobiomodulazione. Le patologie degenerative oculari risentono molto favorevolmente della fotobiomodulazione secondo il protocollo clinico applicativo messo a punto dal dottor Pinelli e il suo gruppo, il Lugano Protocol.