Archives Italiennes de Biologie – A Journal of Neuroscience – 2022
Questo articolo prende le mosse da alcune prove che indicano che una specifica lunghezza d’onda produce autofagia nella retina, effetti che possono entrare in sinergia efficace con le proprietà autofagiche indotte da fitochimici specifici. La somministrazione combinata di fotomodulazione e sostanze fitochimiche ha recentemente dimostrato di avere un forte potenziale di recupero in presenza di degenerazione retinica ed è stata suggerita come approccio non invasivo denominato “Protocollo di Lugano” (Lugano Protocol) per il trattamento della degenerazione maculare legata all’età (AMD). Recenti scoperte traslazionali indicano che il ruolo protettivo dell’autofagia può estendersi anche a lesioni neuronali acute, incluso il danno neuronale traumatico. Allo stesso tempo, indagini molto recenti indicano che l’attivazione dell’autofagia e il recupero anatomico retinico possono trarre vantaggio dall’esposizione al suono. Pertanto nel presente studio è stato studiato il recupero anatomico di una perdita neuronale traumatica a livello maculare in un paziente con foro maculare idiopatico utilizzando un approccio combinato di trattamenti fisici e chimici non invasivi. In dettaglio, la retina è stata esposta alla somministrazione combinata di luce ed impulsi sonori. Questo trattamento è stato integrato da sostanze fitochimiche note per agire come induttori dell’autofagia, che sono state somministrate per via orale per 6 mesi. Questa somministrazione combinata di luce e suono con i nutraceutici qui riportati come Protocollo Avanzato di Lugano (ALP – Advanced Lugano Protocol) ha prodotto un effetto notevole nell’architettura anatomica della retina interessata dal foro maculare. Il recupero anatomico era quasi completo a circa un anno dalla diagnosi e dall’inizio del trattamento. La guarigione strutturale del foro maculare ha coinciso con un forte miglioramento dell’acuità visiva e la scomparsa della metamorfopsia. I risultati di questo studio sono discussi alla luce di un sinergismo mostrato a livello neuronale tra luce e suono in presenza di sostanze fitochimiche per stimolare l’autofagia e promuovere la proliferazione e la differenziazione neuronale delle cellule staminali retiniche.