Ai giorni nostri e alle nostre latitudini,complici differenti condizioni di vita, l’età media della popolazione si è decisamente allungata. Causa o conseguenza, difficile dirlo, ne sono l’esercizio fisico vissuto come un piacere e non come una costrizione, un sano regime alimentare che non necessariamente deve essere una rigida dieta dimagrante e interessi culturali e professionali che non cessano con il passare degli anni, ma che anzi possono essere coltivati nella pienezza delle proprie scelte, dettate da preferenze personali e non più da esigenze o limitazioni contingenti. Tra questi piaceri, sicuramente la lettura riveste un ruolo di primissimo piano. E qui iniziano però i problemi, perché dopo i 45 anni tutti, ma proprio tutti, sperimentano difficoltà nella lettura che obbligano a inforcare gli occhiali per leggere il giornale, inviare SMS o cercare il nostro piatto preferito sul menu, ma anche per controllare il navigatore mentre siamo alla guida o per fare shopping. Questi inconvenienti indicano l’arrivo della presbiopia.
La presbiopia non è propriamente di un difetto visivo, anche se si presenta come tale, ma piuttosto una condizione fisiologica che porta le nostre strutture oculari a perdere l’elasticità necessaria al nostro sistema visivo per funzionare come lo zoom di una macchina fotografica, che avvicina o allontana il fuoco dell’obiettivo per farci vedere nitidamente a distanze differenti, per esempio quando guardiamo un panorama, quando lavoriamo al computer, quando leggiamo il giornale. Il cristallino, la lente naturale che abbiamo all’interno dell’occhio, non si flette più con l’efficacia di un tempo: il meccanismo di accomodazione che consentiva una messa a fuoco accurata si irrigidisce. È un fenomeno naturale, che si verifica in maniera molto democratica in tutti gli esseri umani con il passare del tempo.
Un tempo si pensava alla presbiopia come a un problema inevitabile. Ma fortunatamente la ricerca scientifica in ambito medico deriva dalla spinta del singolo a comprendere, e possibilmente superare, alcuni limiti della condizione umana. In oculistica la cura della presbiopia è oggetto di ricerca nei più importanti istituti oftalmici del mondo e alla presbiopia il Dottor Pinelli ha dedicato buona parte del proprio lavoro di ricercatore negli ultimi 20 anni, fino alla messa a punto di una tecnica brevettata, la Pinelli Presby Profile. Oggi la presbiopia si elimina.
La Pinelli Presby Profile è un intervento non-chirurgico, che impiega solo la luce per porre rimedio alla difficoltà di messa a fuoco che inizialmente si evidenzia solo nella lettura, ma poi si palesa anche in altre situazioni di vita quotidiana. Il concetto alla base della procedura è l’identificazione di quel profilo corneale che consente all’individuo di poter vedere nitidamente sia nella lettura, sia alla cosiddetta mezza distanza (quella dello schermo del computer), sia da lontano, quando guidiamo in autostrada oppure ammiriamo un tramonto. Nonostante l’occhio sia associabile a una palla, non è esattamente una sfera, piuttosto uno sferoide
Durante la Pinelli Presby Profile vengono utilizzati solo fotoni intelligenti che hanno compiti distinti ma complementari. Tre diverse fonti luminose sfiorano l’occhio, anzi gli occhi dato che la procedura è sempre bilaterale, coinvolgendoli entrambi nella stessa seduta, in maniera molto precisa ma altrettanto soft: la luce del laser a femtosecondi, quella di un laser a eccimeri e la luce ultravioletta, tramite raggi UV-A.
Per approfondimenti consultare la pagina della Pinelli Presby Profile
Leggi l’intervista al Dottor Roberto Pinelli su Four Ticino N° 17