Mai più paura se c’è il cheratocono. La tecnica più soft non è chirurgica ma agisce tramite particelle luminose.

16 Marzo 2016
Il cheratocono è una patologia che affligge la cornea. In passato il decorso ingravescente del disturbo portava in buona parte dei casi alla necessità di intervenire con un trapianto di cornea. Oggi sappiamo che il cheratocono può trasformarsi in un disturbo gestibile nel tempo e si può evitare il trapianto di cornea.
Il Dr. Roberto Pinelli, direttore scientifico di SERI Lugano,  da più di 15 anni si dedica allo studio del cheratocono e alla ricerca delle terapie più efficaci e meno invasive.

Cheratocono: di cosa si tratta?

Il cheratocono è una condizione non infiammatoria della cornea. La patologia consiste in un progressivo assottigliamento in un’area corneale, in alcune aree la cornea dalla normale forma a cupola passa ad assumere una forma a cono. Il cheratocono produce quindi un’alterazione della curvatura della cornea.
In genere si tratta di un disordine che progredisce lentamente, che può anche impegnare alcuni anni per svilupparsi, ma può anche arrestarsi in qualsiasi stadio della sua evoluzione.

Cheratocono: i sintomi.

I pazienti affetti da cheratocono avvertono inizialmente una visione sfuocata e distorta. Questi sintomi possono essere accompagnati da fotofobia (eccessiva sensibilità alla luce) e bagliori improvvisi. Negli stadi avanzati della malattia può verificarsi anche un calo precipitoso della capacità visiva dovuta all’opacizzazione dell’apice del cono.

Cheratocono: la cura.

Nelle fasi iniziali della patologia, occhiali e lenti a contatto personalizzate possono porre rimedio a miopia e astigmatismo da cheratocono, ma quando il disturbo progredisce l’unica soluzione proponibile fino a poco tempo fa era il trapianto di cornea da donatore, oggi non più necessario. L’obiettivo attuale è quello di evitare di arrivare al trapianto, un intervento temuto e non sempre ben tollerato. Il Dr. Roberto Pinelli in SERI Lugano raggiunge questo obiettivo utilizzando la tecnica del cross-linking corneale osmotico transepiteliale.

Cheratocono: il cross-linking corneale osmotico transepiteliale.

Il cross-linking corneale osmotico transepiteliale è una procedura non invasiva in grado di fortificare la cornea, rallentandone la progressiva alterazione. Ciò rappresenta una cura per il cheratocono,  trasformandolo in una patologia gestibile nel tempo nei confronti della quale si può intervenire più volte senza rischi con l’obiettivo di non farlo progredire. La tecnica del cross-linking corneale osmotico transepiteliale proposta dal Dr. Roberto Pinelli è una procedura conosciuta a livello scientifico in tutto il mondo e documentata dalla letteratura scientifica internazionale con esiti estremamente positivi, non si tratta quindi di una terapia sperimentale.