Quando la consulenza e la professionalità permettono di curare patologie difficili da diagnosticare

15 Gennaio 2016

Tamara Limonta è una bella signora ticinese che si presenta in SERI Lugano per la prima volta lo scorso settembre a seguito di una sua richiesta di consulenza urgente in una condizione veramente difficile. Accusava lacrimazione ininterrotta e bruciore intenso da più di un mese e mezzo.

Le era stata diagnosticata una congiuntivite ma, nonostante una terapia in atto da oltre 10 giorni e varie visite di controllo, non solo non aveva risolto il suo problema ma, anzi, la sua situazione oculare era notevolmente peggiorata.

“Il Dottor Pinelli mi ha ricevuta subito. La consulenza è stata fissata dopo qualche ora dalla mia telefonata”.

Tamara è stata sottoposta ad alcuni accertamenti per arrivare ad una diagnosi precisa, presupposto indispensabile per impostare una terapia corretta e quindi efficace.

Presentava un’importante iperemia con ipertrofia congiuntivale che ormai da troppo tempo le causavano bruciore oculare, lacrimazione abbondante e, più recentemente, anche dolore e alterazione visiva. Anche tenere gli occhi aperti era un problema.

“Se ne erano accorti sul posto di lavoro, dove mi occupo di Marketing. Nel mio lavoro incontro quotidianamente tante persone e il mio ruolo consiste nella promozione della struttura e dei suoi servizi pressi coloro che già ci conoscono, ma anche nei confronti di potenziali nuovi clienti. Certo che una persona che si presenta in lacrime e ad occhi bassi non è un gran biglietto da visita!”

Tamara, che vive a Pazzallo, un incantevole località del comune di Lugano, adagiata sulle falde del Monte San Salvatore, sopra Paradiso, dove ha sede lo Switzerland Eye Research Institute e nel tempo libero dal lavoro e dagli impegni familiari si dedica alla lettura e si concede lunghe camminate sul Monte, dal quale si gode di uno scenario di eccezione e si intravede il golfo di Lugano.

In Istituto è stata sottoposta ad un’accurata consulenza volta all’inquadramento diagnostico ma anche e soprattutto a fornire una eventuale diagnosi differenziale che spiegasse la ragione per la quale fino ad allora non aveva trovato giovamento nei farmaci che le erano stati prescritti. Le indagini hanno compreso la conta delle cellule endoteliali e la cheratometria, in aggiunta all’esame obiettivo e all’analisi del film lacrimale e di alcuni micro depositi presenti sul bordo palpebrale. In questo modo è stato possibile individuare con precisione l’agente patogeno responsabile del suo stato infiammatorio e prescrivere una terapia mirata, che Tamara ha dovuto iniziare immediatamente e protrarre per almeno sei giorni, dopo i quali la stessa è stata ulteriormente personalizzata sulle evidenze riscontrate nelle visite di controllo successive alla prima consulenza.

“Oggi sono molto soddisfatta. I miei occhi non mostrano più alcun problema, che incominciavo a temere di non riuscire più a sconfiggere. E adesso sto prendendo in considerazione l’idea di sottopormi ad intervento per risolvere definitivamente la mia iniziale presbiopia, che mi obbliga ad allontanare il testo che sto leggendo. Non disporre dei miei occhi in modo ottimale mi ha fatto capire il valore della vista e ora vorrei sempre essere al massimo della mia capacità visiva, sia quando leggo un romanzo sia quando esco all’aperto a camminare!”