Cheratocono, cross linking corneale osmotico transepiteliale
Chiara Bernardo è nata il 17 febbraio 1986 a Como e attualmente lavora presso Mondo Convenienza nel reparto arredamento. Le piace la musica, correre e la palestra. Ama viaggiare e stare in buona compagnia. Il suo sorriso e la sua risata contagiose hanno conquistato tutti in Seri Lugano, così come il suo ragazzo, con il quale convive a Villa Guardia Maccio. Già da molti anni, da quando era ragazzina, sa di avere il cheratocono, la sua visione era distorta da miopia e astigmatismo e anche le lenti ultimamente non riuscivano più a restituirle una visione sufficientemente buona. Ciò che ha portato Chiara allo Switzerland Eye Research Institute a Lugano è stata soprattutto la preoccupazione che l’aveva colta negli ultimi anni per l’ipotesi di doversi sottoporre a trapianto di cornea. Il solo pensiero non la faceva dormire. Tempo fa si era sottoposta ad un altro trattamento in una struttura italiana, che purtroppo non aveva migliorato la sua situazione. “Il Dr. Pinelli mi ha detto subito in cosa consisteva il cheratocono e che l’obiettivo del trattamento con luce UVA e ParaCel® avrebbe avuto lo scopo di fermare la progressione della mia malattia”. La procedura alla quale Chiara si è sottoposta è il cross-linking corneale osmotico transepiteliale per cheratocono, che prevede di lasciare intatto l’epitelio esterno dell’occhio con un indubbio vantaggio visivo e di confort nel paziente. Il trattamento prevede l’irradiazione con luce ultravioletta della superficie corneale dopo che è stata imbibita di ParaCel®, un collirio appositamente messo a punto dal Dr. Roberto Pinelli e ceduto alla multinazionale Avedro che, in ragione delle sue capacità osmotiche, consente alla riboflavina presente nel collirio di penetrare nella cornea oltrepassando la parte più esterna senza bisogna di rimuoverla. “Rispetto a prima del trattamento riesco a vedere anche meglio. Ho una visione nitidissima, vedo 10/10. Prima mi dava fastidio tutto, ora – pur continuando a portare le lenti a contatto – ho una visuale che supera tutto.” Chiara infatti ha una visione massimale di 10/10 perché il trattamento, oltre ad arrestare l’evoluzione del cheratocono, ha agito soprattutto sull’astigmatismo. > GUARDA l’INTERVISTA