Fotobiomodulazione agli occhi ed effetti collaterali

31 Ottobre 2023

Da alcuni anni la tecnica della fotobiomodulazione agli occhi è entrata con successo a far parte della medicina oculistica, offrendo risultati eccezionali in particolare nella cura delle patologie retiniche. Oltre ai benefici diretti sull’organo visivo, questo trattamento a base di luce ha dimostrato anche una serie di sorprendenti effetti salutari sull’intero organismo.

A riferirlo sono gli stessi pazienti che, dopo un trattamento di cura a base di fotobiomodulazione agli occhi, riportano una serie di sorprendenti e inaspettati miglioramenti nella loro attitudine e nelle loro performance quotidiane.

Per meglio comprendere come questo accada è bene prima conoscere che cos’è la fotobiomodulazione e come funziona.

Fotobiomodulazione agli occhi ed effetti collaterali

Che cos’è la fotobiomodulazione?

La fotobiomodulazione (PBM) consiste in un irraggiamento di luce nelle frequenze del rosso e dell’infrarosso (queste ultime invisibili all’occhio umano) su un determinato organo o zona corporea.

I fotoni, le particelle che compongono la luce, vengono assorbiti dalle cellule chiamate “fotorecettori” presenti nell’organo bersaglio. Qui agiscono sui mitocondri, i microscopici organuli che provvedono alla produzione dell’energia necessaria al funzionamento biologico delle cellule. Viene così attivato il processo chiamato “respirazione mitocondriale”, che permette sia la proliferazione cellulare sia la citoprotezione, ossia la capacità delle cellule di autodifendersi.

Nella zona trattata si verifica così una serie di reazioni che portano beneficio a livello cellulare:

  • contrasto dell’ossidazione
  • aumento di produzione di energia
  • aumento dell’apporto di ossigeno, ossido nitrico e calcio
  • miglioramento della sopravvivenza cellulare

La fotobiomodulazione offre ai pazienti una serie di vantaggi anche nelle modalità di somministrazione del trattamento, in quanto:

  • è del tutto indolore
  • è del tutto non invasiva
  • non richiede convalescenza né ricovero
  • consente di riprendere le normali attività (compresa la guida) già dopo poche decine di minuti

Gli ambiti medici in cui la fotobiomodulazione è approvata e viene attualmente utilizzata con successo sono molteplici. Ecco qualche esempio:

  • trattamento dell’artrite
  • riparazione delle ferite e riassorbimento dei traumi
  • recupero da distorsioni e danni muscolo-scheletrici e legamentosi
  • contrasto dell’alopecia
  • azione di sostegno per eventi traumatici come ictus e ischemia globale
  • aiuto nel contrasto di malattie degenerative quali il Morbo di Alzheimer o il Morbo di Parkinson
  • contenimento di disturbi psichiatrici quali depressione e ansia

Fotobiomodulazione: benefici per gli occhi

In oftalmologia, la fotobiomodulazione è indicata per il trattamento di svariate problematiche e patologie oculari, quali ad esempio:

  • casi d’infiammazione
  • edemi
  • degenerazioni maculari e retiniche

La fotobiomodulazione agli occhi contribuisce inoltre a:

  • accelerare il processo di guarigione in seguito a traumi o interventi chirurgici
  • aumentare l’acuità visiva
  • migliorare la sensibilità visiva al contrasto di forme e colori

Gli ultimi due effetti risultano evidenti in particolare in quei pazienti che presentano patologie degenerative come la Degenerazione Maculare Senile (AMD), una condizione che risente molto dello stress ossidativo mitocondriale: le cellule della retina sono infatti tra quelle che più dipendono dall’energia corporea.

Si può ricorrere all’uso di fotobiomodulazione per trattare la Degenerazione Maculare Senile di tipo secco, ovvero “non essudativo”.

In caso di Degenerazione Maculare Senile di tipo umido (o “essudativo”) è possibile seguire un protocollo mirato, messo a punto dal dottor Roberto Pinelli, fondatore dell’istituto oftalmologico SERI Lugano nonché membro delle due principali società scientifiche nel campo della fotobiomodulazione, la WALT (World Association for Photobiomodulation Therapy) e la NAALT (North American Association for Photobiomodulation Therapy).

Questo protocollo, chiamato Lugano Protocol (1), prevede come primo passo l’assunzione di nutraceutici, speciali integratori alimentari della più elevata qualità. I principi nutritivi contenuti in questi prodotti a base di estratti vegetali purissimi consentono di trasformare la Degenerazione Maculare Senile “umida” in “secca”, rendendola quindi passibile di trattamento tramite fotobiomodulazione (2)(3).

Fotobiomodulazione agli occhi: effetti collaterali benefici per tutto l’organismo

Durante la pratica clinica, sono stati osservati nei pazienti sottoposti a fotobiomodulazione per patologia retinica inaspettati effetti positivi che hanno riguardato non solo gli occhi ma tutto l’organismo.

Già durante le sedute di fotobiomodulazione, i pazienti trattati presso l’istituto SERI Lugano hanno riferito di provare sensazioni piacevoli, legate in particolare alla visione della luce colorata e alla diffusione nel corpo di una sensazione di gradevole tepore.

La maggior parte degli effetti positivi vengono però riscontrati nel giro di qualche mese dopo il trattamento e si dimostrano duraturi. In particolare comprendono:

  • Maggiore lucidità mentale
  • Miglior capacità decisionale
  • Accresciuto senso di tranquillità
  • Riduzione dell’ansia
  • Miglioramento della qualità del sonno
  • Aumento della soglia di attenzione
  • Maggior capacità di concentrazione
  • Maggiore energia fisica e mentale
  • Miglioramento dell’umore
  • Maggiore entusiasmo e propositività
  • Senso di ringiovanimento fisico e attitudinale
  • Diminuzione o scomparsa del mal di testa
  • Riallineamento posturale

Perché la fotobiomodulazione agli occhi fa bene a tutto il corpo?

La ragione di questo ritrovato benessere psico-fisico può essere ricercata in precise dinamiche biologiche.

I fotoni, le particelle che compongono la luce, penetrando nell’organismo attraverso il portale dell’occhio entrano in contatto con i bio-fotoni, microscopici corpuscoli luminosi presenti nel nostro corpo (4)(5). Questo consente il generarsi di un “accordo armonico” tra le due tipologie di particelle a cui consegue un ripristino dell’equilibrio naturale dell’intera fisiologia dell’individuo (6).

Da questa ritrovata armonia fisica deriva poi quella umorale e psicologica: determinate caratteristiche che sono presenti in noi come individui lo sono infatti anche a livello delle nostre cellule, come per esempio la consapevolezza del proprio ruolo, la comunicazione, l’efficienza, la solidarietà, il coordinamento e la creatività. Si tratterebbe di una sorta di imprinting cellulare di cui i recenti studi nel campo delle neuroscienze stanno dando riscontro.

Una volta riattivata nelle nostre cellule la naturale omeostasi (“condizione di equilibrio”), essa si riflette di conseguenza anche nella nostra indole di approccio ai diversi aspetti e situazioni della vita quotidiana.

Sei interessato a un trattamento di fotobiomodulazione agli occhi? Contattaci: ti forniremo tutte le informazioni che ti occorrono!

Referenze

(1) Pinelli R, Bertelli M, Scaffidi E. “The first clinical case of dry age-related macular degeneration treated with photobiomodulation and nutraceuticals: a protocol proposal.” CellR4, 2020

(2) Pinelli R., Bertelli M., Scaffidi E., “Photobiomodulation shows the power of light. Study results demonstrate effectiveness in treating dry age-related macular degeneration” Ophtalmology Times Europe, 2020

(3) Pinelli R. et al. “Autophagy activation promoted by pulses of light and phytochemicals counteracting oxidative stress during age-related macular degeneration” InternaJonal Journals of Molecular Sciences, 2023

(4) F.A. Popp et al. “Recent Advances in biophoton research and its application” World Scientific, 1982

(5) F.A. Popp et al. “Biophoton emission, experimental background and theoretical approaches” Modern Physics, 1984

(6) R. Pinelli “In viaggio con la luce – L’avventura del chirurgo che lavora con i fotoni” Mind Edizioni, 2017