Ophtalmology Times Europe
Questo articolo presenta un interessantissimo caso clinico che avvalora ulteriormente il lavoro di ricerca già avviato dal Dr. Roberto Pinelli e la suo gruppo di ricerca dello Switzerland Eye Research Institute di Lugano sull’abbinamento terapeutico di luce, suono e fitochimica specifica nel trattamento delle patologie retiniche. Si tratta della somministrazione combinata di luce e suono con nutraceutici alla retina di unapaziente settantanovenne che presentava nel 2021 un foro maculare idiopatico causato da una degenerazione vitreale con trazione della fovea. Il trattamento sinergico non invasivo con stimolazione pulsatile con suono e luce e l’assunzione orale di sostanze fitochimiche ha avuto un notevole effetto sull’architettura anatomica retinica del foro maculare. Il recupero anatomico è stato quasi completo a circa 1 anno dalla diagnosi e dall’inizio del trattamento grazie all’erogazione di fotoni calibrati attraverso fotobiomodulazione secondo il Lugano Protocol e stimolazione acustica a bassa frequenza, vicino all’infrasuono. La guarigione strutturale del foro maculare è stata concomitante con un forte miglioramento dell’acuità visiva (da 2 decimi a 9 decimi naturali) e con la risoluzione della metamorfopsia. Il dott. Pinelli ritiene che specifiche lunghezze d’onda attivino il percorso dell’autofagia nella retina, stimolando il recupero dal danno neuronale traumatico. Ha detto: “Tra le numerose cascate biochimiche che regolano l’integrità neuronale nella retina, il meccanismo dell’autofagia svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della sopravvivenza cellulare e nel sostenere l’anatomia retinica, inclusa la plasticità. Ciò è in linea con il coinvolgimento dell’autofagia compromessa nella produzione di una varietà di disturbi retinici.”