Visita oculistica: quando farla?

15 Agosto 2023

Prendersi cura del proprio organismo durante un periodo in cui è in salute non è mai tempo sprecato, anzi: la prevenzione è sempre un gesto prezioso da dedicare a sé stessi. I vantaggi che ne derivano, anche nel caso dei nostri occhi, sono molteplici.

Visita oculistica quando farla

Una corretta valutazione da parte di un oculista esperto consente infatti di conoscere meglio il proprio “visus”, ovvero la capacità funzionale dei propri occhi, detta anche acuità visiva.

Questo è importante per monitorare l’evoluzione della vista e prevedere eventuali problematiche future ma, anche, per poter migliorare lo stato di salute degli occhi, aumentando il proprio benessere psico-fisico e la qualità della vita: gli occhi ci forniscono infatti la maggior parte delle informazioni sul mondo esterno (alcune stime parlano addirittura del 90%) e costituiscono quindi il nostro principale strumento di interazione con l’ambiente che ci circonda.

Quando andare dall’oculista

I motivi per farsi visitare da un oftalmologo sono diversi, tra cui, come detto, la prevenzione. Tra i parametri da tenere in considerazione per effettuare un primo controllo dall’oculista ci sono:

  • l’età
  • i fattori di rischio
  • il sopraggiungere di alcuni sintomi visivi
  • il sopraggiungere di alcuni sintomi non visivi

Visita oculistica: a quale età?

I primi controlli oftalmologici dovrebbero essere effettuati entro i primi sei mesi di vita in caso di familiarità con patologie ereditarie, quali:

  • cataratta congenita
  • glaucoma congenito
  • alcuni tipi di neoplasie (per esempio il retinoblastoma, ossia il tumore della retina)

Intorno ai due anni di età si può sottoporre il bambino a una visita oculistica pediatrica per verificare eventuali disturbi come:

  • strabismo
  • ambliopia (occhio pigro)

Intorno ai 6 anni, con l’inizio della scuola, è bene controllare che gli occhi funzionino in modo corretto, soprattutto in relazione alla lettura e alla visione di immagini dettagliate.

In età adulta, infine, in assenza di sintomi a carico dell’apparato visivo è bene sottoporsi a regolari visite di controllo superati i 45 anni, soprattutto perché intorno a quell’età compare la presbiopia, una naturale degenerazione visiva che riduce la capacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini. La cadenza ideale con cui effettuare le visite è di circa due anni.

Superati i 50-55 anni d’età, come forma di prevenzione del glaucoma (patologia cronica e progressiva del nervo ottico), sarebbe opportuno controllare l’apparato visivo una volta all’anno.

Quali sono i fattori di rischio per la vista?

I fattori di rischio per la vista possono essere divisi in due categorie:

  • la familiarità con disturbi oculari come la cataratta o il glaucoma
  • l’essere affetti da patologie quali il diabete o l’ipertensione arteriosa

In entrambi i casi è importante effettuare una visita oftalmologica almeno una volta ogni 2 anni.

Quali sintomi visivi richiedono la visita oculistica?

La visita dall’oculista è sempre necessaria quando insorgono determinati sintomi che riguardano la vista, quali ad esempio:

  • Un calo improvviso o progressivo della funzione visiva
  • Un percezione sfocata delle immagini, improvvisa o progressiva
  • Una percezione distorta delle immagini
  • La difficoltà a leggere da vicino o da lontano
  • La difficoltà a percepire i colori o la profondità.
  • La comparsa di macchie fisse o mobili nel campo visivo
  • Una restrizione del campo visivo
  • La comparsa di un punto cieco nel campo visivo
  • La percezione di lampi di luce nel campo visivo

Altri sintomi potrebbero essere correlati alla vista anche se non interessano direttamente gli occhi, come per esempio:

  • mal di testa
  • stanchezza
  • spossatezza eccessiva dopo turni di lavoro o sessioni di studio

Cosa si può scoprire da una visita oculistica?

Le più comuni cause di disturbi alla vista che emergono da una visita oculistica sono i cosiddetti “difetti visivi”, ossia:

  • Miopia – Il paziente è in grado di vedere nitidamente gli oggetti vicini e in modo sfocato o comunque non nitido quelli lontani.
  • AstigmatismoIl paziente, a causa di una cornea dalla forma irregolare, ha una visione confusa delle immagini, in quanto nell’occhio si creano diversi punti di messa a fuoco.
  • Ipermetropia – Il paziente vede più nitidamente gli oggetti lontani rispetto a quelli vicini.


A questi difetti visivi si affianca, nelle persone che hanno superato i 40-45 anni d’età, la possibilità che venga diagnosticata la presbiopia, ossia la perdita della capacità di vedere nitidamente le immagini più vicine, come per esempio le scritte sulle pagine di un libro.

Oltre alla presbiopia, che costituisce un normale processo di invecchiamento dell’occhio, con l’avanzare dell’età possono comparire anche patologie particolari, quali, per esempio:

  • Degenerazione Maculare Senile (AMD) – Questa patologia colpisce la macula, la parte centrale della retina (il tessuto nervoso che riveste il fondo dell’occhio e che serve a registrare le immagini che osserviamo per poi inviarle al cervello). Le immagini al centro del campo visivo risultano offuscate, mentre la visione laterale (visione periferica) rimane normale.
  • Foro maculare – Si tratta di una lesione della macula, dovuta a un trauma oppure all’invecchiamento del corpo vitreo (la sfera di acqua e fibre di collagene, ancorata alla retina, che conferisce al bulbo oculare la sua forma). La visione centrale ne viene compromessa, generando la sensazione di un “buco” al centro del campo visivo.

Visita oculistica: cosa fare dopo la diagnosi?

In assenza di sintomi gravi o compromissioni dell’apparato oculare, la maggior parte dei problemi che si possono riscontrare durante una visita oculistica di controllo possono essere trattati e spesso risolti grazie alle nuove conoscenze e alle attuali strumentazioni.

Nel caso in cui, nel corso di una visita oculistica, dovessero essere diagnosticati un difetto visivo, la comparsa della presbiopia o l’insorgere di AMD o di foro maculare, esistono infatti metodi di intervento del tutto non invasivi, indolore, rapidi ed efficaci per risolverli.

L’aspetto interessante è che le tecniche sviluppate negli ultimi anni utilizzano solamente pura luce (laser) per ripristinare la corretta funzionalità dell’apparato visivo, senza che sia necessario ricorrere ad alcun ferro o tagliente chirurgico.

Il dottor Roberto Pinelli, fondatore dell’istituto oftalmologico SERI Lugano, ha contribuito in prima persona allo sviluppo e alla messa a punto di alcune ulteriori evoluzioni di queste tecniche, utilizzate oggi con successo su migliaia di pazienti di tutto il mondo (1).

A seconda del problema riscontrato, ecco a quali trattamenti è vantaggioso ricorrere dopo un’opportuna consulenza di idoneità:

Miopia, astigmatismo, ipermetropia

Il miglior trattamento per correggere ogni tipo di difetto visivo si chiama Femtolasik Lux®, ed è una versione potenziata della tecnica FemtoLasik (2).

Prevede infatti tre distinte fonti di luce (al contrario della FemtoLasik che ne prevede soltanto due):

  • il laser a femtosecondi – per sollevare un lembo di cornea senza toccarla
  • il laser a eccimeri – per modellare la cornea e correggere il difetto senza utilizzo di strumenti fisici
  • l’irraggiamento UV-A – per fortificare i legami della cornea e stabilizzare il risultato ottenuto

La Femtolasik Lux® offre una serie di vantaggi al paziente:

  • può risolvere contemporaneamente più difetti visivi (per esempio miopia e astigmatismo insieme)
  • è sempre bilaterale (tratta entrambi gli occhi nella medesima seduta)
  • non richiede ricovero
  • è del tutto indolore
  • può essere effettuata anche su chi in passato non era stato ritenuto idoneo a un intervento di chirurgia refrattiva

Presbiopia

Grazie a una variante della Femtolasik Lux®, sviluppata dal dottor Pinelli e chiamata Pinelli Presby Profile®, è possibile trattare in modo più efficace anche la presbiopia, fino a qualche anno fa ritenuta non correggibile (3)(4).

Oltre alle due fonti di luce principali (laser a femtosecondi e laser a eccimeri), la Pinelli Presby Profile® si avvale di raggi UV-A abbinati a uno speciale collirio, chiamato Paracel®, brevettato dal dottor Pinelli. Grazie alla riboflavina contenuta nel collirio, i raggi UV-A sono in grado di fortificare il tessuto retinico, migliorandone la funzionalità visiva e contrastando così in modo efficace la presbiopia.

Anche questo trattamento non richiede ricovero, è bilaterale e del tutto indolore.

Degenerazione Maculare Senile

Il metodo più avanzato per trattare la Degenerazione Maculare Senile si chiama Lugano Protocol ed è stato messo a punto dal dottor Pinelli nel contesto dei suoi studi sui benefici dati all’organismo da due agenti del tutto naturali, ovvero la luce e la fitochimica(5).

Il Lugano Protocol utilizza infatti una combinazione di due trattamenti sviluppati sulla base di evidenze scientifiche ben documentate in letteratura medica (6)(7):

La fotobiomodulazione consiste nel delicato irraggiamento di luce nelle frequenze del rosso e dell’infrarosso attraverso il portale dell’occhio, mentre con nutraceutica si intende l’assunzione di prodotti fitochimici a base di estratti naturali purissimi(8).

Solitamente il trattamento con nutraceutica dura da uno a tre mesi. Al termine di questo periodo, il paziente viene sottoposto a un’unica seduta di fotobiomodulazione della durata di circa dieci minuti. L’irraggiamento ha una serie di caratteristiche molto vantaggiose:

  • è del tutto indolore
  • non necessita di alcun tipo di anestesia
  • non richiede degenza (il paziente lascia l’istituto subito dopo il trattamento)
  • non è invasivo (non vengono usati ferri chirurgici né lame)
  • non danneggia alcun tipo di tessuto
  • conferisce beneficio non solo all’occhio ma a tutto l’organismo

Foro maculare

L’approccio più d’avanguardia per il trattamento del foro maculare è una variante del Lugano Protocol chiamata Avanced Lugano Protocol, che si avvale di tre agenti naturali invece di due:

  • Luce (fotobiomodulazione)
  • Nutraceutica
  • Suono

Come dimostrato da uno studio scientifico(9) pubblicato nel 2022 dal dottor Pinelli, questo trattamento innovativo consente di ottenere risultati eccellenti sull’anatomia retinica interessata dal foro maculare, in quanto il suono, in combinazione con la fotobiomodulazione e un’adeguata somministrazione di nutraceutici, attiva l’autofagia delle cellule, ossia il processo biologico mediante il quale avvengono il degrado e il riciclo delle componenti cellulari danneggiate o malfunzionanti.

Prima di sottoporsi a uno qualsiasi di questi trattamenti, è necessario effettuare una consulenza di idoneità presso un centro qualificato per i trattamenti a base di luce. L’idoneità può essere determinata anche durante la visita oculistica di controllo, qualora emergano uno o più dei disturbi sopra descritti.

Stai pensando di sottoporti a una visita oculistica di controllo o avverti qualche sintomo visivo insolito? Contattaci: risponderemo a ogni tua domanda!

Referenze

(1) Pinelli R., Bertelli M., Berti C., Scaffidi E., “Procedures set a new horizon in refractive surgery”. Ophtalmology Times Europe, March 2020

(2) Pinelli R., “A New approach to LASIK” Cataract & Refractive Surgery Today 2003

(3) Pinelli R., El-Shawaf H., Cacciatore D., “Feature Story: P Curve Presbyopic LASIK – a New Concept in Refractive Surgery”. Cataract and Refractive Surgery Today, August 2010

(4) Garg As., Alio J.L., Surgical Techniques in Ophthalmology Refractive Surgery, Pinelli R., capitolo 22: “One-shot Epithelium-rhexis: Personal Techniques”, capitolo 26: “Customized LASIK for Presbyopia: PML (Presbyopic Multifocal LASIK)”, in Jaypee Highlights Medical Publishers Inc. 2010

(5) Pinelli R., Elborgy E., “Nutrition & the Eye”. Jaypee-highlights medical publishers, Inc., 2010

(6) Pinelli R, Bertelli M, Scaffidi E, et al. Nutraceuticals for dry age-related macular degeneration: a case report based on novel pathogenic and morphological insights. Arch Ital Biol. 2020

(7) Pinelli R, Bertelli M, Scaffidi E. The first clinical case of dry age-related macular degeneration treated with photobiomodulation and nutraceuticals: a protocol proposal. CellR4. 2020

(8) Pinelli R. et al. Autophagy activation promoted by pulses of light and phytochemicals counteracting oxidative stress during age-related macular degeneration InternaJonal Journals of Molecular Sciences, 2023

(9) Pinelli R, Berti C, Scaffidi E, et al. Combined pulses of light and sound in the retina with nutraceuticals may enhance the recovery of foveal holes. Arch Ital Biol. 2022