Qual è la differenza tra oculista, ortottista e ottico?

13 Settembre 2023

Oculista, ortottista e ottico: quando si parla di salute degli occhi le figure di riferimento sono più di una e hanno nomi simili, motivo per cui a volte si può fare un po’ di confusione. Infatti, anche se si tratta di qualifiche molto diverse tra loro, non tutti conoscono le profonde differenze che intercorrono tra un professionista e l’altro.

Oculista ortottista ottico

Quando rivolgersi a un oculista? Quando serve un ortottista? E quando un ottico? Il dubbio sorge nel momento in cui si ha bisogno di prenotare una visita agli occhi per sé o per il proprio bambino, magari per un primo controllo.

Vediamo dunque le tre figure nel dettaglio, soffermandoci sulle loro rispettive qualifiche e mansioni.


Chi è l’ortottista e cosa fa?

Al contrario di ciò che si può pensare, l’ortottista non è un medico ma un professionista laureato in Ortottica e Assistenza Oftalmologica.

La parola “ortottica” deriva dalle due parole greche “orthos” (dritto, regolare) e optiché (visione, atto visivo). Le competenze dell’ortottico riguardano quindi la prevenzione, la valutazione e la riabilitazione di eventuali deficit muscolari, innervazionali e sensoriali del bulbo oculare. Per questo motivo, si occupa principalmente (ma non solo) di pazienti in età pediatrica, prescolare e scolare.

L’ortottista può affiancare figure professionali e mediche come il pediatra, lo psicologo della visione, il neuropsicomotricista, l’odontoiatra e il fisioterapista posturale. Se occorre, può anche assistere il chirurgo oculista in sala operatoria ma, non essendo medico, non può fornire diagnosi né indicare terapie: la sua principale attività è infatti quella di valutare e gestire eventuali problematiche di mobilità degli occhi, come per esempio:

  • strabismo
  • diplopia
  • ambliopia (sindrome dell’occhio pigro)
  • astenopia (sindrome da affaticamento visivo)

Si tratta di condizioni cliniche che possono spesso essere risolte se individuate e trattate in tempi brevi.

Ecco perché la visita ortottica costituisce una valutazione molto importante, che consente di verificare:

  • il grado di collaborazione tra i due occhi
  • la convergenza dello sguardo
  • il livello di deviazione in caso di strabismo
  • quale muscolo causa la visione doppia

Durante la visita ortottica possono essere svolti alcuni test specifici, come per esempio:

  • Stereopsi – per valutare il senso della profondità e la visione tridimensionale.
  • Convergenza – per valutare la capacità dei due occhi di compiere un movimento simmetrico quando stimolati a convergere.
  • Motilità oculare (MOE) – per verificare la funzionalità dei muscoli che muovono ciascun occhio.
  • Studio della diplopia – per definire la natura della visione doppia (orizzontale, verticale e obliqua).
  • Cover – per rilevare la presenza di strabismi latenti, ossia presenti solo in determinate circostanze.

Chi è l’ottico e cosa fa?

Anche l’ottico non è un medico: al pari dell’ortottista, non è infatti abilitato al rilascio di diagnosi né di indicazioni terapeutiche. Non può quindi prescrivere cure, farmaci o esami medici né eseguire visite oculistiche.

L’ottico “optometrista” è specializzato nella valutazione della capacità visiva delle persone e possiede le debite competenze per l’utilizzo degli strumenti necessari a misurarla.

In particolare, gli strumenti che utilizza sono tre:

  • Lo schiascopio, ossia un apparecchio che emette un sottile fascio di luce e, a seconda delle reazioni di contrazione della pupilla, consente di stabilire tipologia ed entità del difetto refrattivo.
  • L’autorefrattometro, ossia una macchina dotata di un particolare binocolo all’interno del quale il paziente vede un’immagine messa via via sempre più a fuoco.
  • La tavola optometrica, ossia un riquadro su cui sono rappresentate diverse lettere dell’alfabeto di varie dimensioni. Alternando davanti agli occhi del paziente delle lenti di prova e prendendo nota delle sue reazioni (se vede cioè più o meno a fuoco le lettere osservate), l’ottico può determinare il potere diottrico necessario a correggere il difetto visivo.

Chi è l’oculista e cosa fa?

L’oculista (o oftalmologo) è un medico chirurgo laureato in oftalmologia, nome accademico dell’oculistica.

Oltre ad avere conoscenze e competenze estremamente elevate nel campo medico relativo all’apparato oculare, l’oculista è abilitato, nell’esercizio del proprio ruolo, a svolgere attività che comprendono:

  • visite oculistiche a carattere preventivo, generale o finalizzate alla correzione di difetti visivi
  • diagnosticare difetti visivi e patologie oculari di qualsiasi natura
  • prescrivere esami medici, cure, trattamenti e interventi volti a migliorare o ripristinare il benessere oculare e visivo
  • eseguire operazioni chirurgiche e trattamenti per migliorare o ripristinare la corretta funzionalità degli occhi

Durante la visita, l’oculista procede con un’indagine della condizione visiva del paziente che comprende diverse fasi:

  • Anamnesi – ovvero la raccolta di informazioni sul paziente, ottenuta intervistandolo sui suoi sintomi, sul suo stato di salute presente e passato, su eventuali interventi sostenuti, ecc.
  • Biomicroscopia – ovvero l’esame di palpebre, sclera, iride, congiuntiva e nervo ottico
  • Autorefrattometria – volta a individuare il difetto di refrazione
  • Esame della vista – per misurare l’acuità visiva naturale
  • Tonometria – ovvero la misura della pressione oculare, che permette di identificarne l’eventuale incremento
  • Esame del fundus oculi – che permette di analizzare la parte posteriore del bulbo oculare

Il fine della visita è quello di prevenire l’insorgenza di eventuali difetti e patologie oculari o, qualora questi fossero presenti, di prescrivere i trattamenti più efficaci per risolverli al meglio.

Come collaborano oculista, ortottista e ottico optometrista?

In strutture e centri oftalmologici di eccellenza (come l’istituto SERI Lugano del dottor Roberto Pinelli), oculista, ortottista e ottico optometrista collaborano in modo sinergico, così da poter avere un quadro completo del sistema visivo del singolo paziente e da poter individuare il miglior trattamento possibile per risolvere eventuali disturbi nel modo più efficace e meno invasivo.

In SERI Lugano, per esempio, l’ortottista assiste il medico oculista e altri specialisti del team nei seguenti ambiti:

  • per tutto ciò che concerne la mobilità degli occhi in vista di un trattamento di correzione di uno o più difetti visivi
  • monitorando le funzioni oculari nell’immediato post trattamento
  • impostando per i pazienti in età pediatrica i corretti esercizi accomodativi per accelerare e mantenere il loro assestamento visivo
  • seguendo il percorso clinico dei pazienti ipovedenti

L’ottico optometrista, invece, assiste il medico oculista e l’ortottista nei seguenti aspetti:

  • misurando la reale capacità visiva di un paziente in vista di un trattamento di correzione di uno o più difetti visivi
  • monitorando la fase di assestamento visivo nell’immediato post-operatorio
  • accogliendo e inquadrando il paziente pediatrico (in team anche con lo psicologo della visione)
  • impostando esercizi accomodativi molto utili nell’accelerare il processo di adattamento visivo dopo trattamenti oftalmici

Quando fare una visita medica agli occhi?

La prevenzione rimane sempre l’approccio migliore per essere sicuri di mantenere i propri occhi in salute ed efficienza: ecco perché è importante effettuare controlli presso un medico oculista con periodicità regolare.

Solitamente è indicato sottoporsi a una prima visita oculistica durante la prima infanzia, per poi ripeterla in occasione di tappe particolari come l’ingresso alla scuola materna (3 anni) e l’ingresso alla scuola elementare (6 anni). In seguito è consigliata una visita ogni due anni.

Può essere interessante ricordare che, secondo quanto riportato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) le disabilità visive sono trattabili nell’80% dei casi.

Questo non solo grazie alla sinergia delle tre figure chiave per la cura degli occhi (oculista, ortottista e ottico optometrista) ma anche grazie agli straordinari sviluppi in campo scientifico e strumentale ottenuti negli ultimi anni.

Nel caso specifico di SERI Lugano, le più recenti innovazioni, alcune delle quali introdotte proprio dal dottor Pinelli(1)(2), consentono di correggere ogni tipo di difetto visivo e di curare numerose patologie oculari esclusivamente attraverso trattamenti del tutto non invasivi e indolore, che prevedono l’utilizzo solo di diverse fonti di luce purissima (3)(4)(5)(6)(7)(8)(9).

Desideri sottoporre i tuoi occhi a una visita medica e vorresti maggiori informazioni sulla giusta figura professionale a cui rivolgerti? Contattaci: risponderemo a ogni tua domanda!

Referenze

(1) Pinelli R., “A New approach to LASIK” Cataract & Refractive Surgery Today 2003

(2) Pinelli R., Bertelli M., Berti C., Scaffidi E., “Procedures set a new horizon in refractive surgery Ophtalmology Times Europe 2020

(3) Pinelli R., El-Shawaf H., Cacciatore D., “Feature Story: P Curve Presbyopic LASIK – a New Concept in Refractive Surgery”. Cataract and Refractive Surgery Today, August 2010

(4) Pinelli R, Bertelli M, Scaffidi E, et al. Nutraceuticals for dry age-related macular degeneration: a case report based on novel pathogenic and morphological insights. Arch Ital Biol. 2020

(5) Pinelli R, Bertelli M, Scaffidi E. The first clinical case of dry age-related macular degeneration treated with photobiomodulation and nutraceuticals: a protocol proposal. CellR4. 2020

(6) Pinelli R, Berti C, Scaffidi E, et al. Combined pulses of light and sound in the retina with nutraceuticals may enhance the recovery of foveal holes. Arch Ital Biol. 2022

(7) Pinelli R., Amin Z. Y., “Transepithelial high fluence crosslinking for Keratoconus- Case Reports of 1-Year Follow-up”. European Ophthalmic Review, 2015

(8) Pinelli R., Bertelli M., Scaffidi E., “Photobiomodulation shows the power of light. Study results demonstrate effectiveness in treating dry age-related macular degeneration” Ophtalmology Times Europe, 2020

(9) Pinelli R, Bertelli M, Scaffidi E. The first clinical case of dry age-related macular degeneration treated with photobiomodulation and nutraceuticals: a protocol proposal. CellR4. 2020